mercoledì 25 aprile 2012

La necropoli della Montagna (XVIII-VIII a.C.) Caltagirone (CT)

La Necropoli della Montagna  è un sistema di alture che fronteggiano a Nord quelle occupate dall'attuale abitato di Caltagirone in provincia di Catania, da cui sono separate da un profondo vallone dove scorre il fiume Margi. La zona si divide in : Montagna alta, Montagna bassa e la Rocca.
Tutta la contrada Montagna é letteralmente bucherellata da grotte artificiali o sepolcri scavate dall'uomo nel tenero calcare della montagna. Il numero complessivo delle grotticelle della montagna varia da 1500 a 2000 come ha potuto constatare il dott. Seminerio, molte di queste tombe hanno subito nel corso dei millenni parecchie metamorfosi: alcune sono scomparse, altre franate.


Le grotticelle presentano una regolare apertura rettangolare che fungeva da ingresso da cui, attraverso un breve vestibolo si accede a una cameretta di solito a pianta circolare  e con la volta sempre curva.
Non mancano le sepolture a stanze multiple con camerette indipendenti collegate da un lungo corridoio, rari sono i letti funebri.
Insieme col morto, veniva deposto nella tomba il corredo funebre, costituito da vasi e da bronzi, soprattutto strumenti personali o ornamenti. A deposizione avvenuta la cameretta era chiusa con una lastra di pietra o gesso e sigillata ulteriolmente con dei sassi ammucchiati davanti all'ingresso.
Dalle esplorazioni di Paolo Orsi risulta chiaramente che la maggior parte delle tombe è pertinente alla civiltà di Pantalica Nord-Caltagirone, le prime tombe comunque sono più antiche risaltenti alla civiltà di Castelluccio e di Thapsos; i che ci induce a ritenere che la necropoli ha avuto una utilizzazione ininterrotta a partire dal 1800 a.C. Le tombe più tarde della Montagna , per i materiali, ma non per la forma dei sepolcri, scendono al IX sec., però si tratta di pochi esemplari.

martedì 24 aprile 2012

Insediamento di Terrossa ( Roncà VR )

Ecco alcune immagini scattate di quello che rimane dell'insediamento del villaggio con annesso castello alto medievale sulla collina di Terrossa (Comune di Roncà) risalente intorno o a cavallo dell'anno mille.
Le immagini le ho scattate durante diversi sopralluoghi e ricognizioni fatte durante le lezioni di Archeologia Medievale dove abbiamo raccolto diversi cocci e vasellame vario e cercato di capire la topografia del posto.









Sicilia una grave Amnesia



Anteprima del documentario "Sicilia:Una grave amnesia" ideato e diretto da Bruno Mirabella, Wanted Brothers.BSF. La versione estesa e completa dura più di un'ora e verrà pubblicata al più presto. 
Trama
Un mini documentario tra denuncia e approfondimento storico sulle zone archeologiche siciliane abbandonate, poco valorizzate e fuori dai circuiti turistici. In particolare su Monte S.Basilio, un antico insediamento greco fortificato a pochi passi da Lentini (CT), e il sito Canalotto, un misterioso e maestoso villaggio bizantino rupestre nella zona di Calascibetta (Enna). Il primo, che presenta una delle cisterne elleniche meglio conservate e più grandi che si conosca, versa in uno stato di abbandono totale, non regolamentato, isolato da qualsiasi strada pubblica, utilizzato da decenni dai pastori e depredato da più di un secolo dai tombaroli. Il secondo, caratterizzato da tantissime strutture rupestri imponenti come un intero villaggio monastico fortificato e un sistema di canalizzazione araba, è tagliato fuori dai circuiti turistici, le caverne non sono state totalmente ripulite dalla pece nera creata nei secoli dai pastori e soprattutto il restauro è stato parziale e il sito in più punti è a rischio di crollo. Ma sono migliaia i casi come questi segnalatemi da archeologi e dell'ass. Sicilia Antica,che si occupa in modo volontario di assistere le sovraintendenze negli scavi e nel recupero, con cui ho deciso di collaborare per la vasta presenza e conoscenza del territorio. Ho girato il primo di questi mini documentari per mostrare alla collettività un patrimonio comune sconosciuto e denunciare alle forze politiche una gestione così malsana dei nostri reperti archeologici. A parte le spese di benzina(40 €), il progetto è stato a costo zero, il girato totale è sulle quattro ore, realizzato in quattro mezze giornate.